Verso il 2000 a.C i Sumeri dovettero subire l’invasione di una popolazione nomade, gli Amorrei. La loro capitale, Babilonia, sorgeva lungo l’Eufrate e attorno al 1800 c.C il re di Babilonia, Hammurabi, riunì tutte le città-stato sotto il proprio potere e fondò il primo grande Impero Babilonese.
La capitale Babilonia era circondata da una doppia cinta di mura, su cui si aprivano porte di bronzo, decorate con orti e smalti. Tra queste la più importante era la porta di Ishtar, alta 12 metri, ricoperta di mattonelle smaltate a colori vivaci e ornata di tori e animali favolosi. Smontata pezzo a pezzo da una spedizione archeologica tedesca, è stata ricostruita nel Museo di Berlino.
Il palazzo del re e le case dei ricchi babilonesi erano abbellite da decorazioni sontuose. Nella città sorgevano gli splendidi giardini pensili, una delle sette meraviglie del mondo antico, costruiti su terrazze. Al centro della città sorgevano la grande ziqqurat dedicata al dio Marduk, protettore della città.
Nella museo della Civica Galleria del Figurino Storico troverete una ricostruzione di Babilonia dove, tramite il soldatino, ne verranno illustrati la storia, gli usi e costumi e gli elementi architettonici che l’hanno resa una delle più famose città del passato.
La civiltà degli Egizi nacque attorno al 3500 a.C in Egitto, in Africa settentrionale, nella valle percorsa dal fiume Nilo. L’Egitto era chiamata il “paese delle due terre”, ma le uniche terre che gli Egizi potevano coltivare erano quelle lungo i fiumi. In estate il Nilo era in piena, usciva dagli argini e allagava la pianura circostante. Quando si ritirava, lasciva sul terreno un fango scuro, il limo, una sostanza ricca di sali minerali che rendeva fertile il terreno. Le piene del Nilo erano causate dalle grandi piogge che ogni anno cadevano nelle terre prossime all’Equatore. Gli antichi che mai si erano spinti tanto lontano, non conoscevano questo fenomeno: essi perciò credevano ad una specie di prodigio compiuto tutti gli anni dal fiume per poter irrigare le terre circostanti. Ecco perché gli Egizi adoravano il Nilo come un dio benefico e avevano diviso l’anno in tre stagioni: della ste, dell’inondazione e della semina.
Le Piramidi
I faraoni venivano seppelliti nelle piramidi. Gli architetti progettavano la piramide non appena il nuovo faraone saliva al trono, perché per costruirla servivano decenni. Si apriva un cantiere ben organizzato in cui lavoravano migliaia di uomini. Le piramidi erano costruite con grandi blocchi di pietra e rivestite con lastre di calcare bianco, al loro interno c’erano cunicoli e trabocchetti che dovevano servire per nascondere ai ladri il ricco corredo e il corpo del faraone. Nel periodo del nuovo regno, per evitare furti sempre più frequenti, si cominciarono a scavare tombe sotterranee, nella zona ad Ovest del Nilo che da allora prese il nome di “Valle dei Re”. Oggi abbiamo una sola tomba intatta, quella del faraone Tutankhamon. La costruzione della piramide avveniva nel seguente modo:
Gli Egizi
1. nelle cave di pietra gli operai staccavano i grandi blocchi e li sagomavano;
2. se la cava era lontana dal luogo di costruzione, i blocchi venivano trasportati lungo il Nilo su barconi o caricati su slitte;
3. le slitte venivano trascinate lungo le rampe fino all’altezza desiderata;
4. architetti e sorveglianti dirigevano le attività dal cantiere
Nella nostra aula didattica è possibile vedere una ricostruzione dell’Egitto dell’epoca dei faraoni. Con l’ausilio del figurino storico verranno riproposte tutte le fasi della costruzione delle piramidi egizie e sottolineata l’importanza del fiume Nilo nella vita degli antichi Egizi.
La Guerra di Troia | Civica Galleria Figurino Storico
Nel 1450 a.C la città di Troia si trovava in una posizione privilegiata, in prossimità dello stretto dei Dardanelli, quindi poteva controllare il transito delle navi dal mar Egeo al mar Nero. Le navi micenee, se volevano attraversare lo stretto, dovevano pagare ai Troiani un costoso tributo. Allora, messe da parte le antiche discordie, le città greche fecero una coalizione e si impegnarono in una guerra volta a fermare la prepotenza di Troia. Formarono un esercito composto da tutti i re sotto la guida di Agamennone, re di Micene e strinsero d’assedio la città. I Troiani resistettero per 10 anni chiusi dentro le mura, ma alla fine gli Achei riuscirono ad entrare nella città e la incendiarono. I racconti che parlano della guerra di troia furono riuniti in forma scritta in due grandi poemi attribuiti al poeta Omero: l’Iliade e l’Odissea.
Il mito dell’Iliade
Aiutato da Afrodite la dea della bellezza, Paride, figlio del re di Troia, riuscì a rapire Elena, moglie del re di Sparta e a portarla a Troia. Gli Achei allora organizzarono contro Troia una spedizione con a capo Agamennone, la guerra durò 10 anni finchè un astuto acheo di nome Ulisse, re di Itaca, fece costruire un grande cavallo di legno che conteneva nel ventre alcuni soldati. Gli Achei finsero di partire per tornare in patria e lasciarono il cavallo sulla spiaggia. I troiani caddero nel tranello e fecero entrare il cavallo in città. Di notte i soldati micenei uscirono dal cavallo e aprirono le porte all’esercito che distrusse Troia incendiandola.
Il mito dell’Odissea
Ulisse partì in nave da Troia per ritornare nella sua isola di Itaca, dove l’aspettavano da 10 anni la moglie e il figlio. Ostacolato dal dio Poseidone, solo dopo molte peripezie l’eroe riuscì a ritornare in patria e abbracciare i suoi cari.
Una ricostruzione del cavallo di Troia all’interno della Civica Galleria del Figurino Storico aiuterà a comprendere meglio questo importante evento del passato
La Civiltà dei Greci e la Polis | Civica Galleria Figurino Storico
Intorno al 2200 a.C erano penetrati in Grecia i primi gruppi di Indoeuropei: gli Ioni, gli Eoli e gli Achei. Questi ultimi erano forti guerrieri, lavoravano il bronzo e conoscevano il cavallo. Fondarono sulle alture numerose città stato, indipendenti e con un governo autonomo, proprie leggi e un proprio esercito: la Polis.
Comuni a tutti i greci erano la lingua, la religione e molti costumi, tanto che si sentivano parte di un’unica civiltà, quella Ellenica.
La Polis comprendeva la città edificata e le terre circostanti, all’interno nella parte più alta sorgeva l’Acropoli, con i templi e gli edifici della pubblica amministrazione. Nella parte bassa della città, fra le case e le botteghe, si apriva una vasta piazza, l’agorà. Edifici pubblici importanti erano il teatro e il ginnasio, attorno alla città si estendeva la campagna.
Nella Civica Galleria del Figurino Storico di osimo è presente una fedele ricostruzione della Polis greca realizzata con i nostri soldatini.
La Civiltà di Roma | Civica Galleria Figurino Storico
Roma è stata definita “caput mundi”: capitale del mondo. Infatti questa città, sorta 2700 anni fa sulle sponde del fiume Tevere, riuscì a conquistare il dominio del mondo allora conosciuto. Come fu possibile? Quando Roma sorse non era che un piccolo villaggio di pastori, ma grazie ad un esercito formidabile e perfettamente organizzato e alla capacità di diffondere la propria cultura e le proprie forme di governo, riuscì ad ottenere il controllo di un territorio straordinariamente vasto. Le conquiste avvennero lentamente, nell’arco di 700 anni attraverso tre fasi: la monarchia, la repubblica e l’impero.
Il mondo di allora
Sotto l’imperatore Traiano nel 115 d.C l’impero romano conobbe la sua massima espansione, si estendeva dalla Scozia fino ai margini dell’Iran e dal Sahara fino al Mar del Nord. Ovunque la lingua ufficiale era il latino, ovunque si pagava in sesterzi e ovunque la legge era soltanto quella romana. La popolazione di questo impero coì grande era relativamente poco numerosa: arrivava appena a 50 milioni di abitanti, quasi quanti ce ne sono oggi in Italia. A difesa di questo mondo c’erano le legioni che stanziavano nei punti più delicati dell’Impero. Il cuore di tutto questo era Roma, posta al centro dell’impero, una città ricca di cultura letteraria, giuridica e filosofica; qui si poteva incontrare persone diversissime, dalle ricche matrone nelle lettighe, medici greci, senatori, marinai spagnoli, sacerdoti egizi, schiavi e prostitute. Roma era la città più popolosa del pianeta con 1 milione e mezzo di abitanti.
La Domus
La Domus, la casa dei patrizi
I patrizi abitavano in bellissime case, le domus, composte da vari ambienti. L’ingresso, posto su un lato corto, conduceva nell’atrio, una specie di cortile con al centro l’impluvio, una vasca per raccogliere l’acqua piovana. Ai lati dell’atrio si trovavano i cubicoli, le camere da letto con le pareti affrescate e i pavimenti decorati con i mosaici. Il triclinio era la sala dei banchetti vicino alla cucina, dove lavoravano come domestici molti schiavi. Le domus erano riscaldate grazie a tubi di terracotta incassati nelle pareti, in cui circolava aria calda.
L’Insula
L’Insula, la casa dei plebei
I plebei abitavano in condomini a più piani. L’insula sorgeva attorno ad un cortile dotato di fontana per attingere l’acqua, le stanze degli appartamenti, i cenacoli, erano piccole e poco illuminate e ospitavano famiglie intere. Erano calde d’estate e fredde d’inverno e per riscaldarsi i plebei dovevano accendere braceri, a causa dei quali gli incendi erano all’ordine del giorno. Non c’erano bagni e per i bisogni si usavano un vaso che veniva vuotato direttamente in strada. Al pian terreno c’erano le botteghe degli antiquari, chiamate taberne.
Roma come… un grande campeggio!
Le abitazioni degli antichi romani erano piccole, buie e senza servizi igienici, quindi la stragrande maggioranza della gente era obbligata a uscire di casa per usufruire dei servizi pubblici collettivi, esattamente come nei camping di oggi; la conseguenza era che le strade erano sempre piene. Era un modo di vivere la città che oggi non conosciamo più.
Le Strade
Le strade di Roma
Le strade erano larghe, ben fatte, lastricate di pietra e permettevano di superare montagne e fiumi, rendendo lo spostamento dell’esercito rapido e più efficiente il commercio. Le strade venivano utilizzate anche dai corrieri a cavallo per il servizio di posta. Ogni 10-15 km si trovavano le locande in cui era possibile rifocillarsi e cambiare i cavalli.
Il Foro Boario
Il Foro Boario, il mercato del bestiame
Il mercato del bestiame era veramente enorme, si svolgeva in una piazza ricoperta da una distesa di bancarelle, recinti, casupole; la carne era esposta in banconi privi di qualsiasi igiene. I buoi, le mucche e anche i cavalli erano più bassi dei nostri; se un antico romano visitasse una nostra fattoria sarebbe impressionato dalle dimensioni enormi dei nostri animali.
Il mercato degli schiavi
Il mercato degli schiavi
Come molti popoli dell’antichità, i romani avevano gli schiavi. Si trattavano di uomini, donne e bambini fatti prigionieri durante la guerra, bambini abbandonati e anche cittadini indebitati. Lo schiavo non aveva nessun diritto, il padrone poteva acquistarlo, affittarlo o venderlo, picchiarlo e ucciderlo. A Roma e nelle grandi città, i mercanti vendevano gli schiavi all’asta, il loro valore dipendeva dal sesso e dal mestiere che svolgeva: si andava da una media di 2000 sesterzi fino ad un milione per un medico.
Il Foro
Il Foro romano
Il cuore della città era il Foro, che si presentava come una grande spianata di colore bianco abbagliante che si sposava magnificamente con l’azzurro del cielo. In mezzo al foro si trovavano alberi, bellissime statue, monumenti, il senato e il Tribunale. Il foro era anche il giornale dell’epoca: qui si apprendeva notizie, si parlava di politica e per i ricchi era il palcoscenico per ostentare la propria opulenza.
I WC nell’antica Roma
I “WC” nell’antica Roma
La maggior parte degli abitanti di Roma non avevano il gabinetto in casa, per cui l’unica soluzione era andare nelle latrine pubbliche. Quello che più stupisce di questi gabinetti era la totale mancanza di privacy, tutti si sedevano su un lungo bancone di marmo, uno accanto all’altro mentre “espletavano” si chiacchierava con il vicino o si raccontava barzellette.
I massacri nell’anfiteatro
I massacri nell’Anfiteatro
I romani seguivano con passione lo spettacolo della lotta tra gladiatori che si svolgevano negli anfiteatri, il più grande era il Colosseo. I gladiatori erano per lo più prigionieri di guerra oppure plebei molto robusti che per soldi affrontavano i combattimenti. Qualche volta i gladiatori combattevano contro belve feroci che arrivavano a Roma dalle province africane. Il Colosseo è rimasto in uso ininterrottamente anche per 120 giorni, durante i quali sono stati uccisi ben 11.000 belve e 10.000 gladiatori.
Come venivano smaltiti tutti questi cadaveri? Gettandoli nei dirupi o utilizzando le carcasse degli animali come cibo per le classi povere.
Gli acquedotti
Gli Acquedotti
I romani costruirono numerosi acquedotti per il rifornimento idrico della città, in epoca imperiale a Roma giungevano 11 acquedotti. Per prima cosa si cercavano sorgenti poste in collina, poi si incanalava l’acqua in un condotto costruito in modo da avere una certa pendenza lungo tutto il tragitto, era importante che la pendenza rimanesse costante per mantenere la giusta pressione. All’ingrasso della città, l’acqua era raccolta in serbatoi e poi distribuita.
Le Terme
Le Terme
A Roma poche abitazioni avevano i servizi igienici, per cui la gente frequentavano gli stabilimenti termali: potevano entrare patrizi, plebei, donne e bambini. Alle terme non si andava soltanto per curare l’igiene del corpo, ma anche per l’attività sportiva, parlare e concludere affari. Le sale e l’acqua erano riscaldate da fornaci sotterranee alimentate dagli schiavi. Dopo essersi spogliato in una sala apposita, il cliente entrava nel calidarium, locale caldo e denso di vapore, poi si rinfrescava nel tiepidarium, locale tiepido dove alcuni inservienti gli massaggiavano il corpo con oli e unguenti, infine entravano nel frigidarium, per fare un bagno freddo e riattivare la circolazione del sangue.
Merci da tutto l’Impero
Merci provenienti da tutto l’Impero
Il commercio era molto attivo grazie alle strade, alle vie di trasporto sui fiumi e ai porti del Mediterraneo. Roma esportava vino, olio, cereali e oggetti di oreficeria; importava lino dall’Egitto, seta dalla Cina, cotone dall’India, spezie e perle dall’Estremo Oriente, anche il grano veniva importato e i paesi fornitori erano il Nord Africa e l’Egitto, da dove partivano le navi onorarie cariche di grano per arrivare al porto di Ostia e veniva depositato nei grandi magazzini della città.
l’Esercito romano
L’Esercito Romano
Nei primi tempi a Roma non esisteva un vero e proprio esercito. Le guerre che Roma dovette sostenere all’inizio erano dei piccoli scontri con le città confinanti, che si risolvevano con devastazioni di campi e furti di bestiame. Erano dunque le famiglie dei patrizi dei patrizi a fare la guerra: soltanto esse possedevano terreni da difendere e denaro per acquistare armi e cavalli, solo più tardi Roma costituì un esercito vero e proprio. La popolazione fu divisa in classi sociali ed ognuna doveva fornire uomini per la difesa di Roma. L’esercito era diviso in legioni, termine che significava “gruppo scelto”, il servizio militare durava 20 anni e venivano arruolati tutti i maschi tra i 17 e i 46 anni. Quando la legione scendeva in battaglia, veniva schierata su quattro file: davanti vi erano i legionari armati di frecce e fionde; seguivano quelli armati di giavellotti; poi c’erano i soldati più anziani ed esperti; chiudevano lo schieramento i fanti scelti che intervenivano nel momento finale della battaglia con armi corte per la lotta corpo a corpo. La cavalleria si disponeva sui lati dello schieramento per accerchiare la fanteria avversaria, una famosa tecnica di combattimento era la testuggine, in cui i soldati avanzavano in file strette alzando lo scudo sopra la testa per evitare le frecce dei nemici. Per attaccare le mura difensive di una città, i romani utilizzavano le macchine da guerra, come le catapulte, l’ariete e la torre mobile.
Le Invasioni Barbariche
La fine dell’Impero Romano d’Occidente e le invasioni barbariche
Tra il 300 e il 500 d. C l’impero romano d’Occidente fu invaso da popolazioni nomadi, i Germani, che i romani chiamavano Barbari. I romani non furono capaci di resistere ai Germani perché l’impero era diventato troppo grande, per governarlo servivano tanti funzionari e per difendere i confini un grande esercito, per questo ci voleva molto denaro e le tasse erano sempre di più; molti cittadini romani non riuscivano più a pagare le tasse e lo Stato si impoveriva. Per queste cause nel 476 l’Impero Romano d’Occidente finì e il suo territorio fu diviso tra le varie tribù dei germani.
Il periodo di tempo che va dalla caduta dell’impero romano d’occidente (476 d.C) alla scoperta dell’America nel 1492 si chiama Medioevo, cioè di mezzo tra l’età antica e l’età moderna. La Chiesa nel Medioevo
La Chiesa nel Medioevo
Dopo la caduta dell’impero romano d’occidente, la Chiesa di Roma diventò molto importante per la popolazione, infatti quando i popoli germani occuparono i territori dell’impero, c’erano continuamente guerre e saccheggi e la gente aveva bisogno di aiuto e protezione. Solo la Chiesa poteva provvedere ai bisogni della popolazione e garantire la pace e il rispetto dei popoli sottomessi, inoltre la Chiesa incominciò una lenta ma costante attività di conversione dei popoli germanici alla fede cattolica.
Il Feudalesimo
Il Feudalesimo
Verso la fine dell’anno 1000, in Europa l’economia era molto povera, le città erano in decadenza e la popolazione viveva nelle campagne. Dal tempo di Carlo Magno era iniziata l’età del feudalesimo, infatti il territorio dell’ impero era diventato troppo vasto e l’imperatore non riusciva più a controllarlo, perciò lo divise in tanti territori più piccoli, che si chiamavano feudi ed erano governati dai feudatari, cioè i vassalli dell’imperatore.
La società in età Feudale
Il feudatario abitava nel castello che di solito era costruito su un colle ed era fortificato. Se arrivavano dei nemici, gli abitanti dei territori vicini si rifugiavano nel castello; spesso il signore era in guerra, ma quando non combatteva i suoi passatempi erano la caccia ed i tornei. Nel castello si produceva tutto il necessario per vivere, per questo si dice che nella società feudale l’economia era chiusa. L’attività più importante era l’agricoltura, ma parte delle terre erano coltivate dai servi della gleba, che dovevano dare al signore, parte del raccolto, prestare giornate di lavoro gratuito e pagare tasse. La società era divisa in tre classi:
– i nobili che combattevano per difendere il feudo;
– gli ecclesiastici, cioè gli uomini della chiesa;
– i contadini, che lavoravano la terra. Le Crociate
Le Crociate
Nel 1095 il papa Urbano II chiamò tutti i cristiani a combattere per liberare Gerusalemme dal dominio turco. Le spedizioni dei cristiani contro i turchi furono chiamate “crociate” perché sui vestiti e sulle armi dei soldati c’era una croce rossa. Nel 1099 i crociati guidati da Goffredo di Buglione conquistano Gerusalemme e tutta la costa della Palestina fino al Libano. Nel 1187 però Gerusalemme fu riconquistata dal sultano Saladino.
Scoperta dell’America
I Grandi Viaggi e la Scoperta dell’America
Nel XV secolo i mercanti europei erano alla ricerca di vie più veloci per raggiungere l’oriente e la strada migliore era il mare. La più grande scoperta geografica è quella del continente americano avvenuta per caso. Convinto che la Terra è una sfera, il navigatore genovese Cristoforo Colombo tentò di raggiungere l’estremo oriente e invece il 12 ottobre 1492 sbarcò in un’isola dell’America che chiamò San Salvador. Colombo non sapeva di aver scoperto l’America, ma pensava di aver raggiunto le Indie e chiamò indiani i suoi abitanti. Sarà Amerigo Vespucci a capire di essere in una nuova terra che chiamò America.
Nella tappa dedicata al Medioevo del percorso espositivo è possibile ammirare una ricostruzione di un castello feudale, con le mura, le torri, il ponte levatoio ed i figurini curati nei minimi particolari.
Il Rinascimento - Macchine Leonardesche | Civica Galleria Figurino Storico
Nel 1400 nacque in Italia un nuovo modo di pensare e di vivere, questa cultura fu chiamata Umanesimo che segnò la fine del medioevo e lasciò il posto all’età moderna. Nel medioevo:
– si pensava che tutto avvenisse per volontà di Dio
– le persone istruite erano i religiosi e le loro letture erano le sacre scritture
– la vita degli uomini era considerata solo un passaggio per arrivare nell’aldilà Invece secondo l’Umanesimo:
– l’uomo è al centro del mondo e decide il proprio destino
– la vita è bella e per questo deve essere vissuta e amata
– la cultura dei Greci e Latini è da prendere come modello
In Italia il periodo dal 1400 al 1550 è chiamato Rinascimento perché fu un periodo di grande splendore delle arti e della cultura. Tipica figura di questo periodo è lo studioso Leonardo da Vinci, che ha molti interessi e conosce e approfondisce diverse discipline, fu pittore, architetto, ingegnere, matematico, inventore, studioso dell’anatomia umana e progettò tra l’altro, prototipi di bicicletta, carro armato, elicottero e il paracadute.
Il figurino storico all’interno della Civica Galleria aiuterà a comprendere meglio questo periodo storico particolarmente importante dal punto di vista culturale per il nostro Paese.
Italia nel 1500 | Civica Galleria Figurino Storico
Ricchezza economica e debolezza politica
Con la pace di Lodi nel 1454 era iniziato il periodo dell’equilibrio italiano: i vari stati regionali italiani avevano riconosciuto che nessuno era abbastanza forte da sottomettere gli altri; il principale sostenitore di questa politica fu Lorenzo De’ Medici.
La situazione italiana attirò l’attenzione dei sovrani europei, i quali pensavano di poter sfruttare la debolezza e la divisione degli stati regionali per una facile conquista. L’Italia anche se divisa politicamente, era il paese europeo più ricco e civile e controllare la penisola voleva dire controllare il Mediterraneo con i suoi ricchi commerci tra l’Oriente e l’Occidente. Il primo tentativo di conquistare l’Italia venne compiuto nel 1494 dal re di Francia Carlo VIII che entrò in Italia con un esercito imponente composto da 30.000 uomini e arrivò senza trovare ostacoli fino a Napoli. Solo nel momento in cui i signori italiani si resero conto del pericolo, si unirono in una lega per combatterlo con l’appoggio degli Asburgo e della Spagna. Carlo VIII dovette abbandonare Napoli e venne sconfitto a Fornovo nel 1495 dalla Lega Italiana.
Nella Civica Galleria del Figurino Storico di Osimo è presente una ricostruzione con i soldatini della battaglia di Fornovo, realizzata grazie all’impegno e all’abilità dei nostri modellisti!
Nascita degli Stati Uniti d'America | Civica Galleria Figurino Storico
Agli inizi del 1700 il continente Nord Americano era una colonia dell’Inghilterra e avendo fatto molte guerre aveva aumentato le tasse ai suoi coloni. Ci fu una rivolta nel 1773 e il re inglese fece intervenire l’esercito. I rappresentanti delle colonie si riunirono a Philadelphia, scelsero un nuovo parlamento e nominarono comandate dell’esercito George Washington. Il 4 luglio 1776 il congresso votò la dichiarazione di indipendenza e dopo la guerra con la madre patria nel 1783 nacque gli Stati Uniti d’America.
Rivoluzione Francese e Napoleone | Civica Galleria Figurino Storico
Rivoluzione Francese e NapoleoneFra il 1786 e il 1789 l’economia francese peggiora e a Parigi il popolo si ribella assalendo la Bastiglia e liberando i prigionieri politici. La ribellione si diffuse e il 26 agosto 1789 l’Assemblea Nazionale approvò la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino e nacque la monarchia Costituzionale. Gli altri paesi europei avevano paura delle idee rivoluzionarie francesi e si allearono per combatterli e ridare al Re Luigi XVI i suoi poteri. Dopo molti difficoltà, l’esercito rivoluzionario sconfisse gli alleati e in Francia nel 1792 venne proclamata la Repubblica. In questo periodo emerge la figura del generale Napoleone Bonaparte, prima nella campagna d’Italia e poi in Egitto fino ad arrivare nel 1804 a farsi proclamare Imperatore dei francesi.
Rivoluzione Francese e Napoleone
Dall’impero alla sconfitta
Tra il 1805 e il 1809 Napoleone sconfisse varie coalizioni di potenze straniere, l’unico nemico ancora da sconfiggere era l’Inghilterra: nel 1806 Napoleone decise di bloccare in mare o nei porti tutte le merci inglesi. Nel 1812 quando lo zar russo Alessandro I decise di riprendere il commercio con l’Inghilterra, Napoleone invase la Russia con un esercito di 600.000 uomini, la Grande Armata. Egli pensava di sconfiggere l’esercito russo facilmente, ma arrivato fino a Mosca in pieno inverno fu costretto a ritirarsi per il gelo e per la fame, ritornando in patria solo con 50.000 uomini. In Francia Napoleone fu attaccato da Inghilterra, Austria, Russia, Prussia e Svezia che lo sconfissero a Lipsia nel 1813 e fu costretto ad abdicare ed andare in esilio nell’isole d’Elba. Nel 1815 Napoleone fuggì e ritornato in Francia dove governò per 100 giorni, ma venne sconfitto a Waterloo dalla coalizione anglo-prussiana. Fu mandato in esilio a Sant’Elena, un’isoletta nel Oceano Pacifico dove morì nel 1821.
Risorgimento e Unità d'Italia | Civica Galleria Figurino Storico
Nel 1814 gli stati di Russia, Austria e Prussia si unirono dopo il Congresso di Vienna nella Santa Alleanza con l’impegno reciproco di aiutarsi per garantire la pace e intervenire in caso di rivolte. In Europa si stava diffondendo il liberalismo, una nuova idea politica in cui gli uomini dovevano essere liberi. Nell’Italia divisa in tanti stati e in parte controllata dagli austriaci, cominciò in questi anni il Risorgimento, un movimento che dopo qualche decennio portò all’indipendenza e all’unità del nostro Paese attraverso le guerre di indipendenza:
Battaglia di Castelfidardo– nel 1848 il re di Sardegna, Carlo Alberto dichiara guerra all’Austria me venne sconfitto;
– nel 1859 i Piemontesi alleati dei Francesi sconfiggono gli austriaci, ma Napoleone III firma la pace senza informare gli alleati. L’Austria cede la Lombardia al Regno di Sardegna, ma tiene il Veneto, mentre Toscana, Romagna, Parma e Modena decidono di unirsi al Regno di Sardegna;
– Nel 1860 viene organizzata una spedizione di oltre mille volontari in Sicilia guidata da Giuseppe Garibaldi che conquista il Regno delle Due Sicilie. I Piemontesi conquistano le Marche con la battaglia di Castelfidardo;
– Nel 1861 viene proclamato il Regno d’Italia.
Espansione USA e Sterminio degli Indiani | Civica Galleria Figurino Storico
Negli Stati Uniti d’America nella prima metà del 1800 si procedeva alla colonizzazione delle immense regioni dell’Ovest che vennero sottratte alle popolazioni indiane. La convivenza tra uomini bianchi e indiani fu impossibile portando a numerosi scontri e il più famoso fu quello di Little Big Horn. Il 25 giugno 1876 le tribù indiane dei Sioux, Cheyenne e Arapaho affrontarono in campo aperto il 7° cavalleggeri dell’esercito degli Stati Uniti comandati dal generale George Custer. La battaglia combattuta nei pressi del torrente Little Big Horn nel territorio orientale del Montana, si concluse con una schiacciante vittoria dei Sioux e i loro alleati, guidati dal leggendario capo Cavallo Pazzo insieme a Toro Seduto. Il successo indiano fu però di breve durata: i federali si ripresero subito dal colpo e nello stesso anno registrarono importanti successi.
I Guerra Mondiale | Civica Galleria Figurino Storico
La prima Guerra Mondiale, conosciuta come la Grande Guerra sconvolse il mondo tra il 1914 e il 1918 e vide impegnate 28 nazioni. A contrapporsi in quello che divenne il primo conflitto mondiale furono due schieramenti: le potenze alleate, comprendeva anche l’Inghilterra, Francia, Italia e Stati Uniti e gli imperi centrali, Germania, Austria-Ungheria, Turchia e Bulgaria. La scintella che fece scoppiare la 1° guerra mondiale fu l’assassinio dell’erede al trono austroungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando, il 28 giugno 1914 a Sarajevo per mano di un nazionalista Serbo, anche se le cause che portarono allo scoppio della grande guerra derivarono dalle contrastanti mire imperialistiche delle potenze europee, cresciute in un clima di esasperato nazionalismo.
II Guerra Mondiale | Civica Galleria Figurino Storico
Hitler invade la Polonia e scatena la guerra
Il 1 settembre del 1939, Adolf Hitler invase la Polonia con il suo esercito, mentre il 3 settembre l’Inghilterra e Francis dichiarano guerra alla Germania. Hitler conquista la Francia
Hitler conquista la Francia
Nel giugno del 1940 Hitler aggirando le truppe franco-inglesi entra a Parigi e la Francia è sconfitta.
Solo l’Inghilterra vince contro Hitler
Dopo la conquista della Francia nell’estate del 1940 Hitler scatena una guerra aerea contro gli inglesi, però i tedeschi furono sconfitti.
L’Italia entra in guerra
L’Italia entra in guerra
Il 10 giugno 1940 Benito Mussolini dichiara l’entrata in guerra a fianco della Germania.
1941 anno crucialeII Guerra Mondiale
Il 1941 è un anno cruciale per le sorti del conflitto
– L’aggressione tedesca in URSS determina l’entrata in guerra della Russia.
– Lo scontro tra inglesi-tedeschi e italiani in Africa
– Entra in guerra gli Stati Uniti
Tedeschi-Giapponesi-Italiani formano le potenze dell’Asse
Francesi-Inglesi-Americani formano le potenze degli Alleati
Il Giappone attacca gli Stati Uniti
Nel 1941 entra in guerra anche l’America perché il Giappone bombardò la base navale di Pearl Harbor.
Gli alleati avanzanoII Guerra Mondiale
Nel 1943 gli alleati avanzano e le potenze dell’asse retrocedono
Nel 1943 fu l’anno della svolta perché si rovesciano i fronti, le truppe italo-tedesche vengono sconfitte sia in Russia che in Africa, i Russi avanzano verso la Germania Est e gli americani il 6 giugno 1944 sbarcano in Normandia per occupare la Germania.
La fine del nazismo
Nel marzo 1945 le forze americani liberano Belgio e Olanda e invadono la Germania, Hitler si suicidò e il 2 settembre 1945 finisce la seconda guerra mondiale